Un giorno di normale “anormalità” - E' un'ottica satirica e filosofica sulla nostra quotidianità in questi tempi di coronavirus.


Un giorno di normale “anormalità”

Oggi mi tocca: devo andare al supermercato; mi preparo: mascherina, guanti e un flaconcino di Amuchina in tasca; Non si sa mai...

Prima di uscire compilo l'auto-dichiarazione, perché il supermercato è a più di trecento metri da casa mia; Non si sa mai...

Prendo la macchina; meno male che il serbatoio è quasi pieno; l' ho riempito settimana scorsa; avevo letto che poteva scarseggiare la benzina; Non si sa mai...

Esco dal garage e guardo a destra e sinistra, è tutto vuoto, metto la freccia prima di sterzare, potrebbe venire qualcuno che non vedo, e in questi giorni con mancanza di posti letti negli ospedali è meglio essere prudente; Non si sa mai...

Arrivo al parcheggio del supermercato; Hanno chiuso i parcheggi sotterranei per precauzione; Solo i parcheggi all'aria aperta sono disponibili; mi metto a fare il girotondo dietro e insieme a tante altre macchine fino a trovare come per miracolo un posto libero; Sono contento: ho rispettato la mia posizione e ho visto che tutti gli altri giravano molto educatamente rispettando la precedenza; Credo che tutti abbiamo intuito che dobbiamo essere calmi e che dobbiamo rispettare le regole della convivenza; In questi giorni c'è gente molto squilibrata e... Non si sa mai...

Prendo il carrello; mi sa un po sporco; meno male che ho messo i guanti; Controllo che la mascherina chiuda perfettamente; Mi affaccio alla fine della coda e mi posiziono a due metri di chi sta davanti; due metri mi pare una distanza ragionevole; Non si sa mai...

In 45 minuti di attesa leggo la posta al cellulare, faccio un selfie mostrando la mia faccia mascherata sul frontespizio spoglio del supermercato, rispondo a due messaggi di amici (che tra altro è da anni che non sento!), e come a tentoni, ci arrivo all'unico ingresso previsto per entrare; Mi fermo rispettoso al vaglio: devo aspettare che la guardia giurata mi indichi quando posso entrare; l'altro giorno a una signora un pò anziana, che non capiva molto bene questo meccanismo di fare la coda prima di entrare e si era intrufolata senza avvertire le grida della sicurezza, quasi finisce in pasto ai carabinieri accusata di disturbo della quiete pubblica! Se capiva che la poveretta non stava molto bene con la testa, però: le regole sono le regole! Meglio stare attento; Non si sa mai...

Tocca a me, vado avanti; E' quasi ludico avanzare per le corsia semivuote con il carrellino, sterzando bruscamente alla fine di una gondola per rientrare in un'altra corsia che offre quel biscotto che ho nella lista della spesa o l'offerta del 50% in meno che non posso evitare; Si sta cosi bene quando si sta cosi soli! Quel pochi che m'incrociano fanno delle vere ellissi incomplete per restarmi lontano, e risulta divertente: si sviluppano dei veri balletti ritmati al suono di bottiglie e scricchiolii che mi fanno ridere; Ma purtroppo,di tanto in tanto, la magia si interrompe per la voce autorevoli di un dipendente che ci ricorda: che non siamo soli, che altri aspettano per entrare a fare la spesa, e che dobbiamo affrettarci; A ragione. E dopo, quella signorina senza la divisa del supermercato ma con un tesserino al collo (che non riesco a leggere) mi sta fissando male, con la faccia cruccia; Guardo la lista della spessa, ordino nella mia testa i percorsi più corti per arrivare a quello che mi manca, e mi predispongo ad accelerare la marcia per uscire presto; Non si sa mai...

Passo alla cassa; ogni prodotto che passa abilmente per le mani della cassiera potrebbe essere un missile carico di virus... Come fa a essere tranquilla?... Fino alla settimana scorsa lo faceva senza guanti e senza mascherina; Per fortuna nessuna si è ammalata, ma questo non vuole dire che non ci sono i virus, può essere stato solamente fortuna, se non fosse così, l'autorità non sarebbe così insistente nel consigliare rispettare le norme di protezione e mantenere le distanze; Non si sa mai...

Arrivo a casa. Scarico le borse dalla macchina e salgo con l'ascensore; Faccio come ho visto in un post al PC da un tizio che prima di pigliare il tasto del piano dove andava, gli sterilizzava con la fiamma di un accendino; Non si sa mai...

Entro, nella saletta d'ingresso lascio le scarpe e indosso le pantofole; con un flacone spray di un prodotto simile alla candeggina, spruzzo tutti i pacchi che estraggo dalla sacca; lo faccio anche con la suola delle scarpe; Questo consiglio l'ho letto da qualche parte, credo che è effettivo; Non si sa mai...

Dopo averi accomodato tutto nell'armadio, nel frigo, nel freezer e nella dispensa, mi lavo le mani accuratamente e faccio dei gargarismi con acqua tiepida e sale, che dicono uccida i virus quando sono alloggiati nella gola; Non si sa mai...

Finalmente mi siedo nel divano a fare ristoro, bere qualcosa e mangiare un boccone: me lo merito; non devo dimenticare mentre mangio di prendere le vitamine C e D che servono come scudi per il nostro sistema immunitario; Non si sa mai...

Accendo la TV, vado a sentire come sta andando l'andamento dei numeri; Il portavoce del governo comincia comunicando che il numero di guariti è salito!; Questo deve essere una cosa buona, penso, sopratutto, perché cominciare un telegiornale con i numero di guariti, se questo non fosse un fatto positivo che annuncia il retrocesso della pandemia? Ma dopo mi sono confuso un pò, perché il soggetto continua a dire che il numero di infettati positivi è aumentato, e quello che è peggio: il numero di morti, è aumentato!
Come parlando di un altro argomento, continua a dire che c'la faremmo, che dobbiamo continuare a essere forti e a mantenere la fiducia nel futuro, che le misure del governo per superare la crisi economica dell'industria, del commercio, del turismo, della scuola, della piccola impresa, ecc... sono sulla scrivania del ministro per una veloce applicazione; Io, ascoltandolo, penso subito ha quanto soldi ho in risparmio... per due o tre mesi sono tranquillo, bene; Ci ho messo anche una piccola scorta di pasta, riso, olio, zucchero e scatole varie in cantina, persi avviene un crollo nella catena della distribuzione degli alimenti; Non si sa mai...

Guardo per la finestra e vedo un papà con un bebè in bracci e due donne con tre bimbi piccoli per strada; sono circondate da due vetture della polizia che in quel momento li chiedono la documentazione; Cosa è successo? Vedo nelle finestre dei condomini davanti, persone diverse affacciate alle finestre, che gesticolano e filmano anche col telefonino; non so perché ma mi pare che qualcuno ha chiamato le forze dell'ordine; Sarà che queste persone stanno facendo casino per strada? A me pare più una famigliola che prende un po d'aria in un pomeriggio ancora soleggiato; ma... Non si sa mai...

Mi siedo nuovamente e spengo la TV. Sono molto stanco. Strano, in questi giorni faccio poco è niente, nonostante questo, sento una stanchezza perenne. Chiudo gli occhi e penso: Tutta questa paranoia di restare chiusi a casa, e veramente necessaria? Questo uscire con le mascherine solo per fare la spesa o andare in farmacia, non è un pò esagerato?
E cosa stanno facendo per contrastare questo virus così letale come dicono loro? Non c'è un farmaco vincente..
. non c'è un vaccino... le informazione fra gli specialisti sono contrastanti... c'è chi raccomanda antinfiammatori e cortisonici e chi anticoagulanti o farmaci utilizzati contra la malaria... nel frattempo raccomandano di restare a casa (e seno lo fai ti becchi la multa); io di fronte alla mancanza di informazione e scelte, resto a casa; Non si sa mai...

Ma prima di addormentarmi un pensiero mi scuote: Questa accettazione che sento in me la percepisco in quasi tutti; questo accomodamento al “fatto”, al destino funesto; questo aspettare silenzioso che qualcosa accada, e se niente accade, che finisca in fretta; questa specie di letargo che non è più nemmeno che semplice accoglimento permissivo di tutto quello che ci dicono…
Non è che faccio questo per paura?... che lo faccio solo per proteggermi?

O lo faccio per gli altri? Lo faccio per senso civico? Per solidarietà?
Si svolge nella mia testa un contraddittorio dialogo tra una fazione che dice che è tutto un complotto per annientarci, scervellarci, controllarci, e l'altra parte che dice che il virus è molto letale, che conviene restare a casa, mantenere le misure sanitarie e aspettare che si scopra un farmaco e un vaccino efficiente;
Io continuo a pensare su tutte e due le possibilità; Non si sa mai...

Alla fine di tutto questo, perché ci sarà una fine, no? ognuno di noi, nel suo intimo, potrà dire che ha fatto tutto, che ha accettato tutto per paura, per conservazionismo o per egoismo personale; o potrà dire che ha fatto tutto per senso civico e per rispetto al prossimo.
Nella prima situazione, in quella in cui abbiamo accettato tutto per paura, l'uscita sarà di accondiscendenza totale con le nuove regole imposte per mandare avanti la società, e noi, saremmo semplici pedoni di una scacchiera e un gioco che non conosciamo,
Nella seconda ipotesi, quella in cui abbiamo accettato tutto per considerazione altrui, per senso civico, quando usciremo. non accetteremo a occhi chiusi misure che non servano a far crescere la nostra società, il nostro popolo; saremmo più forti, e partecipi di un gioco che possiamo non conoscere, ma a cui vogliamo partecipare e vincere.
Prima di addormentarmi una piccola voce d'allerta mi chiama all'attenzione e fa ecco fra i pensieri, perché... Non si sa mai!


Antòn Morà